Colombia, Juan Mauricio Soler è convinto che senza infortunio sarebbe ancora in gruppo : “Se Valverde corre ancora, anche io potrei essere in mezzo a loro”
Juan Mauricio Soler si dice convinto che potrebbe essere ancora in gruppo senza infortunio. Il colombiano fu costretto a interrompere prematuramente la sua carriera dopo una terribile caduta al Giro di Svizzera 2011, che gli procurò fratture multiple e un edema cerebrale, costringendolo a un lungo ricovero in terapia intensiva. Il sudamericano da allora è stato costretto a lunghe e faticose terapie per riuscire a tornare a parlare e a recuperare la mobilità, mentre ha perso gran parte della sua memoria e quindi anche dei ricordi della sua carriera, durante la quale ha conquistato un successo di tappa e una maglia a pois al Tour.
In una diretta Instagram con la federazione colombiana, l’ex Movistar ha raccontato i momenti successivi all’incidente, ha ricordato il suo ritorno in sella dopo l’incidente (“una mountain bike con il sellino abbassato”), si è soffermato a parlare di Nairo Quintana (“già da giovane si vedeva quanta voglia avesse”) e Chris Froome (“un grande, una semplicità unica. La sua umiltà è impressionante”) e poi ha parlato di quello che sarebbe potuto essere.
Soler è convinto che se non fosse stato per l’incidente avrebbe potuto correre fino a 35 anni: “Sono grato a Dio per avermi fatto conoscere la bici. Per me, come per molti altri, è il più bel giocattolo mai inventato e ho avuto il privilegio di farne il mio strumento di lavoro. Purtroppo uno vuole sempre di più, ma ciò che si pensava non è stato raggiunto. Tuttavia sono soddisfatto di quel poco che ho fatto. Credo che avrei potuto correre fino a 35 anni, a quel tempo non si vedevano così tanti veterani come adesso, ma se Valverde corre, anche io potevo essere accanto a loro”.
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